“Il Grido dei Narcisi”
Mattia, vent’anni, decide di farla finita andando incontro a un treno. Tredici anni dopo, suo fratello Cristiano non è ancora riuscito a superare il lutto e, se pensa al giorno del funerale, gli viene in mente un’unica e precisa immagine: il mazzo di narcisi adagiato sulla bara; ora come allora, non ha idea di chi li abbia fatti recapitare, ma è sicuro che si tratti di un messaggio. Perché Mattia ha voluto togliersi la vita? Possibile che il cattivo rapporto col padre l’abbia spinto a tanto? O c’era dell’altro, qualcosa che è stato tenuto nascosto per tutti questi anni? Il ritrovamento del diario di Mattia è per Cristiano l’occasione di fare finalmente chiarezza e affrontare l’animo dilaniato di suo fratello.
È un libro sulle emozioni, sulla fragilità delle relazioni umane e sul male che nasce dalle incomprensioni e dall’incomunicabilità.
— Fabio
I personaggi sono ben caratterizzati e fanno sì che il lettore si appassioni alla storia. Il tema trattato fa riflettere, ma non mancano toni di leggerezza.
— Elisabetta
Una storia che parla di ricordi, di luoghi, di odori familiari e silenzi che urlano e lacerano le coscienze. Un libro scritto col cuore che arriva dritto al cuore di chi lo legge.
— Pina
L’effetto finale è quello di una catarsi emotiva, un messaggio di speranza lanciato al lettore. È come se chi scrive stesse regalando al lettore se stessa e il frutto maturato dalle proprie esperienze, come si regala un fiore.
— Maria Chiara